Avrete probabilmente sentito della diatriba scoppiata nelle scorse settimane tra CaseLabs e Thermaltake, quando quest'ultima ha mostrato molti prodotti davvero simili a prodotti di CaseLabs, in occasione del Computex. Nel frattempo ci sono state delle evoluzioni molto curiose, poichè è stata CaseLabs a scusarsi con Thermaltake. A differenza del solito, oggi abbiamo deciso di dare la nostra opinione su questo problema.
Prima di tutto, vogliamo fare un'analisi generale sull'industria del settore, e su come i prodotti vengono sviluppati. E' noto a tutti che il mercato PC stia soffrendo un calo di vendite non indifferente, dovuto alla diffusione dei dispositivi mobile che hanno un maggiore appeal sul pubblico consumer. In una situazione così difficile, ogni azienda pensa a se stessa e progetta delle strategie di sopravvivenza. Una delle più diffuse, è sicuramente quella di seguire le strategie dei principali competitor, proponendo prodotti molto simili. Le malelingue definiscono questa pratica "copiare", ma la vera parola su cui dobbiamo porre la nostra attenzione è un'altra: innovazione.
Spesso e volentieri la parola "innovazione" viene usata quando si rilascia un nuovo prodotto, nonostante quest'ultimo non abbia nessuna feature particolarmente innovativa. Salvo rari casi, i prodotti sono tutti molto simili, proposti in colori diversi, o con un chip leggermente rivisto, o ancora peggio con un nome diverso e una nuova campagna marketing mirata ad aumentare le vendite di un prodotto già in vendita da tempo. La vera innovazione è molto rara, e purtroppo i produttori non fanno niente per evitare questa tendenza; a conti fatti, è questo il vero, grande problema dell'industria PC. Nonostante i dirigenti delle varie compagnie si siano resi conto di aver intrapreso un cammino decadente, non fanno niente per modificare la tendenza e ricominciare a crescere veramente. Anzichè stimolarsi a vicenda per rincorrere un vero concetto di innovazione, il mercato si cannibalizza a vicenda; anzichè raccogliere la sfida e creare prodotti davvero innovativi, le aziende preferiscono spiarsi a vicenda per assicurarsi che nessuno esca dal seminato.
Detto ciò, torniamo alla diatriba CaseLabs vs Thermaltake. Rispetto a CaseLabs, Thermaltake è una compagnia enorme con un volume d'affari assolutamente non paragonabile. Appare subito chiaro che la compagnia avrebbe le risorse da allocare nelle varie aree di sviluppo. In un mondo ideale, le compagnie dovrebbero conoscere i prodotti della concorrenza, e dovrebbero sfruttare queste conoscenze per creare prodotti davvero unici, che il cliente apprezzerà per le feature mai viste prima. Ma non siamo in un mondo ideale, nemmeno un po'. Anzichè creare prodotti unici, tutti producono le spesse cose, consolidando il mercato (le grandi aziende comprano le piccole, o le spingono fuori dal mercato di interesse), ed è proprio questo che sta succedendo tra CaseLabs e Thermaltake.
Per farla breve: a nostro avviso Thermaltake avrebbe dovuto spendere più tempo e denaro nello sviluppo di prodotti unici, o quantomeno avrebbero potuto metterci il minimo impegno necessario a far sembrare diversi i prodotti, che in realtà sono ripresi paro paro da quelli di CaseLabs.
Per quanto riguarda la reazione di CaseLabs, onestamente non ci sentiamo di biasimarli: sicuramente i ragazzi di CaseLabs si sono arrabbiati parecchio con Thermaltake, e la reazione è stata esagerata. A nostro avviso, sarebbe stato meglio risolvere la questione a porte chiuse, piuttosto che mostrare tutto all'opinione pubbblica, facendo risparmiare a entrambe le aziende un sacco di tempo, di soldi, e di brutte figure fatte con i propri clienti e fan. A conti fatti, la mossa di Thermaltake potrebbe lasciar trasparire un interesse per un'acquisizione di CaseLabs.
PS: abbiamo deciso volontariamente di non scattare foto dello stand Thermaltake al Computex, poichè ci è sembrato davvero brutto mostrare un'intera linea di prodotti praticamente identici a quelli di un altro produttore che lavora con entusiasmo e passione.