E’ noto che Samsung utilizza memorie TLC nei propri SSD: queste memorie NAND hanno un prezzo al GB molto basso, ma sfortunatamente anche la loro durata è abbastanza bassa. Anziché 3000 cicli P/E, tipici dei chip NAND MLC a 20 nm, solitamente ne sopportano appena 1000. Hardware.info ha deciso di eseguire dei test per capire quanto ci mette un SSD Samsung 840 da 250 GB a deteriorarsi al punto di non funzionare più correttamente. I risultati sono stati molto sorprendenti.
Secondo le misurazioni di Hardware.info, il disco ha cominciato ad avere settori danneggiati dopo 2945 cicli di lettura/scrittura, cioè 3 volte tanto rispetto a quanto Samsung promette per i propri dischi. In altre parole, 779.538 GB sono stati scritti sul disco, prima che avvenisse il primo errore.
Se si tiene a mente un dato ormai comunemente accettato, e cioè che l’utente medio non scrive più di 10 GB al giorno, ciò significa che quel disco durerebbe 77'953.8 giorni, o 213.57 anni, prima che compaiano i primi errori gravi.
Inoltre tra i commenti alla notizia, sempre su Hardware.info, un utente fa notare che non solo possono esserci dei settori danneggiati, ma che il mantenimento dei dati può essere un grosso problema. Pare che all’aumentare dei cicli P/E, il disco faccia fatica a ritrovare i dati salvati se è stato spento per un paio di giorni, e quindi fa notare che per avere un test più accurato Hardware.info dovrebbe tenere il sistema spento per un paio di giorni. Il tester di Hardware.info ha iniziato a spegnere il sistema dopo 7 settimane di test di resistenza, e al momento è al lavoro per capire a che punto della vita dell’SSD diventa difficoltoso mantenere salvati i dati.
Link to the test at Hardware.info