Uno sguardo da vicino - Parte II
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La seduta vera e propria ricorda molto i sedili utilizzati sulle auto da corsa, e non si discosta molto dal design di modelli proposti da aziende concorrenti. Il tessuto utilizzato per la fodera è traspirante e risulta morbido al tatto sin dal primo utilizzo, mentre la fodera del retro dello schienale è di un tessuto sintetico con una finitura che ricorda la fibra di carbonio. I due poggiabraccio non presentano sorprese, in quanto sono regolabili in altezza e possono essere ruotati di circa 45° a destra e a sinistra. Infine, sono presenti due cuscini, uno da fissare all'altezza della testa e uno per il supporto lombare. Se il primo risulta morbido sin dal primo utilizzo, il secondo è invece realizzato con un'imbottitura più sodo, che con il tempo si va ad adattare alla schiena di chi utilizza la sedia, ma nei primi giorni di utilizzo potrebbe risultare scomodo. L'imbottitura interna alla sedia è invece più che sufficiente per assicurare grande comfort anche durante le sessioni di gaming più intense. A differenza di altri modelli recensiti nelle scorse settimane, lo schienale della Vertagear S-Line SL4000 non può essere reclinato fino a formare un angolo di 180°, mentre le plastiche che coprono i giunti laterali sono di qualità decisamente bassa.