Secondo le nuove informazioni diffuse in rete nelle ultime ore, pare che le vendite di prodotti legati alla realtà virtuale nel 2016 siano state più basse di quanto previsto. Il problema principale sono i contenuti, che in sostanza non esistono, e quindi gli utenti non hanno motivo di acquistare un costo visore per la VR.
Sommando le vendite di Google Daydream, HTC Vive, Oculus Rift e Samsung Gear VR non ci avviciniamo nemmeno per sbaglio a quanto previsto. Persino il PSVR di Sony, compatibile con PS4 Pro, sta facendo molta fatica in termini di unità vendute. Solitamente nel caso delle nuove tecnologie si prendere a esempio il Giappone, paese che si adatta molto rapidamente alle nuove tecnologie: anche lì, solo lo 0.7% degli utenti PS4 o PS4 Pro ha provato un headset per la realtà virtuale.
Come anticipato, il problema è strettamente legato ai contenuti: i giochi dedicati alla realtà virtuale sono davvero pochi, e in tanti casi si tratta di porting, come quello di Project Cars, che permette di utilizzare il visore ma certo non offre un'esperienza di gioco molto immersiva. Per godersi al meglio un gioco simile ci vuole un sedile da gara, volante, pedali e leva del cambio, peccato che un setup del genere potrebbe costare circa 1000 €, una cifra decisamente proibitiva per giocare in VR.
La realtà virtuale è sicuramente una tecnologia interessante, ma al momento non è completa. Per fare un esempio, ci piacerebbe poter giocare a uno sparatutto tenendo in mano un fucile, potendo camminare e accucciarsi in giro come se ci trovassimo davvero nel gioco.. certo questi sistemi esistono, ma sono molto costosi.
Un altro problema è legato ai visori in sè, dato che finora non sono mai stati utilizzati nell'ambito del gaming professionale. Questa fascia di mercato sta crescendo enormemente e ha prodotto diverse personalità importanti e amatissime dai giovani gamer. Inevitabilmente, questi giovani fan prendono ispirazione dai "pro" del settore, che preferiscono nettamente un monitor a un visore VR.
Noi di Ocaholic siamo da sempre convinti che la realtà virtuale non sia altro che una grossa bolla, e ci azzardiamo ad affermare che l'unico vero campo in cui la VR può avere futuro è quello della pornografia.
Source:
Techpowerup.com.